VISITA ORVIETO, IL DUOMO E I PALAZZI PAPALI
E’ considerato come una della più grandi opere medievali del nostro Paese. Era il 1290 quando Papa Niccolò IV commissionò al senese Lorenzo Maitani la costruzione del Duomo di Orvieto per dare un’opportuna collocazione alla reliquia sacra denominata Corporale del Miracolo di Bolsena. Per il completamento della cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta bisognerà attendere però quattro secoli dopo.
Si tratta di un gioiello dell’architettura gotica apprezzato in tutto il modo. Al suo interno si possono ammirare mosaici policromi e statue trecentesche. Di alto pregio i bassorilievi che rappresentano scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Ornamenti della facciata a tre cuspidi a cui corrispondono altrettanti portali. Sulla facciata si notano fasce di travertino bianco e di basalto grigio – azzurro.
Al nome di Andrea di Cione detto Orcagna è legato il rosone, scandito da un doppio giro di colonnine con archetti. Al centro spicca la testa di Cristo; ai lati si trovano invece le figure dei quattro dottori della Chiesa.
L’interno della maestosa chiesa è costituito da tre navate di cui la centrale coperta da capriate lignee separate da dieci colonne e due pilastri. Uno spazio sacro che appare come uno scrigno di acquasantiere e ricchi capitelli.
Il Duomo custodisce inoltre una serie di capolavori. Innanzitutto la Cappella di San Brizio, affrescata dal Beato Angelico e portata a termine da Luca Signorelli. Opera che narra del Giudizio Universale nella sua dimensione più apocalittica. All’inizio della navata sinistra emerge l’affresco attribuito a Gentile da Fabriano dal titolo “Maestà”, datato 1425. Di degna nota la “Madonna dei Raccomandati” di Lippo Memmi situata nella meravigliosa cappella affrescata dai pittori locali Ugolino di Pietro Ilario, Domenico di Meo e Giovanni di Buccio, Porta la firma di Luigi Acquisti il fonte battesimale sormontato dalla statua di San Giovanni Battista.
Fitto l’elenco dei restauri condotti sui mosaici pesantemente danneggiati. Tra questi quello realizzato da Cesare Nebbia che raffigura l’incoronazione della Vergine.
A ridosso del duomo sorgono i Palazzi papali, volute in ordine cronologico da Urbano IV, Gregorio X e Martino IV. In queste strutture, in parte preesistenti in altra contemporanee alla cattedrale, che nel corso degli anni hanno subito notevoli manomissioni, è allestito il Museo dell’Opera del Duomo, un’esposizione permanente che raccoglie tra l’altro opere di Arnolfo di Cambio e Andrea Pisano, nonché capolavori del manierismo e dell’intero ottocento, aperta nel 1822 e chiusa dal 1989.
Il palazzo di Urbano IV si distingue per una facciata a scacchiera resa più leggera da una serie di trifore. Più complessa l’architettura degli edifici attigui, in particolare il palazzo di Gregorio X, con caratteristiche interne pressoché simili. Nella loggia del pian terreno del palazzo di Martino IV si trova dal 1983 il Museo Archeologico Nazionale. Qui sono state sistemati reperti che arrivano dalle necropoli etrusche e italiche, in particolare materiali rivenuti nei siti di Cannicella e Settecamini. Sempre nel Museo Nazionale si possono vedere le famose Tombe Golini I e II risalenti al IV secolo a.c.
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