OTRICOLI

I terrazzi fluviali del Tevere, nell’odierno comune di Otricoli, erano abitati sin dall’epoca preistorica arcaica, lungo le vie fluviali e i tracciati viari legati alle transumanze, tra la cultura Appenninica e quella Tirrenica. Studi archeologici hanno riscontrato la presenza di una necropoli di epoca arcaica nella località Cerqua Cupa e Crepafico, di cultura affine ai popoli del centro Italia nella valle del Tevere (umbro-sannitica, falisca-etrusca).

Abitanti: 1.827 (Otricolani); superficie Kmq: 27,27; altezza s.l.m. 209 m; distanza da Terni: Km 27; Pref. Tel. 0744; C.A.P. 05030; Str. Ferr. Civita Castellana a 11 Km; Autostr. del Sole (Firenze-Roma) uscita al casello di Magliano Sabina a 3 Km.

Frazioni: Poggio

Il centro era fortificato, probabilmente si tratta di uno dei “Castella”, di cui ci parla lo storico romano Livio, e sorgeva sul colle dove si trova la odierna Otricoli. I primi documenti che accertano i contatti con Roma ci dicono che, alla fine del IV secolo a.c., le legioni di Marco Rutilio e Quinto Fabio Rulliano attraversarono la Selva Limina e, con la battaglia nella piana di Mevania (308 a.c.), Otricoli strinse un patto di alleanza con Roma (Livio).

Nel II sec. a.c., la popolazione abbandonò la cittadina rifugiandosi sulle rive del Tevere per meglio sfruttare quell’importantissima via commerciale che sarà alla base della nascita della grande città romana conosciuta col nome di Ocriculum.

Sotto l’Impero di Diocleziano, Otricoli entrò a far parte della nuova regione denominata «Tuscia e Umbria» assieme ad altre città dell’Umbria occidentale.

Distrutta durante la guerra gotica, la città fu fino al VI sec. un importante centro, dopodiché, per meglio difendersi dalle incessanti invasioni barbariche e dall’aria malsana della zona, dovuta al continuo spostamento del letto del Tevere, la popolazione ritornò sul colle dove tuttora sorge Otricoli.

La storia di Otricoli, dopo le invasioni barbariche e le dispute con Narni, è legata nei secoli seguenti a quella dello Stato Pontificio di cui ne condivise le vicende fino al 1861, quando venne proclamato il Regno d’Italia; nel 1927 é passata alla Provincia di Terni.

La cittadina ha dato i natali a San Fulgenzio da Otricoli (sec.XVI), al militare Ercolano Erculei (1780-1838), al medico Osvaldo Polimanti (1869-1847) e al giornalista Tommaso Sillani (1888-1967).

Il centro storico con le abitazioni di epoca rinascimentale, ancora ben conservate, e le più antiche case del 1200-1300.

Il Palazzo Comunale in cui è possibile ammirare una copia del busto di “Giove di Otricoli” (l’originale è custodito nei Musei Vaticani) ed una cisterna romana (al disotto del livello del cortile), protetta da vetri.

Palazzo Birelli (già Erculei) con una bella facciata ottocentesca adorna di due torri semicircolari e l’Oratorio di San Giuseppe da Leonessa: edificio eretto nel 1761 che custodisce all’interno quadri del ‘700 raffiguranti la vita del Santo.

La Collegiata o Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata verso il VII sec., ha una facciata neoclassica di tipo palladiano. L’interno custodisce pregevoli opere d’arte: due acquasantiere rinascimentali poggianti su resti di colonne romane; un organo di origine rinascimentale, di scuola Umbra, del XII-XIII sec. e sotto il quale sono custodite le spoglie del martire San Vittore, patrono di Otricoli e di altri santi otricolani; un coro ligneo della fine del ‘400, un altorilievo marmoreo del VII sec. in cui è inserito il tabernacolo, tele del XVI, XVII e XVIII sec., affreschi del XVII sec. del pittore Rabbi da Orte, un Crocifisso Iigneo del 1600, un Fonte battesimale del XV sec., una statua Iignea della “Madonna delle Grazie” del XVII sec. ed un dipinto di Rinaldo da Calvi del 1500 effigiante la “Madonna del Rosario”.

L’antica chiesa di San Vittore dove, la leggenda narra, vennero sbarcate le spoglie di San Vittore (legionario romano martirizzato in Siria insieme a Santa Corona nel 168) scoperte nel VI sec. dal vescovo Fulgenzio che vi avrebbe fatto erigere un altare; stesso luogo, dove più tardi sorse l’attuale chiesa.

La chiesa di San Fulgenzio (oggi Madonna del Buonconsiglio) che conserva, ancor oggi, esternamente, intatte le strutture originarie al suo interno possiede l’immagine della “Vergine Miracolosa di Genazzano”.

Lo stupendo borgo medioevale di Poggio (frazione di Otricoli) con la sua Rocca del XIII sec. e le chiese di San Nicola, del XV sec. con un fonte battesimale del’500 e tele del ‘600; di San Vittore del XIV sec. e di Santa Maria del Pereto.

L’economia otricolana poggia sull’agricoltura, l’artigianato e la piccola industria. I prodotti tipici dell’economia locale derivano dall’artigianato del ferro, del legno dalla ceramica (favorita già nel I sec. dalle ricche cave d’argilla presenti nella zona) e dall’ agricoltura: vino, olio di oliva, uova, formaggio e ricotta.

Religiose/Tradizionali: terza domenica di Gennaio, “Festa di Sant’Antonio Abate, con “Sagra dei fagioli con /e cotiche”; 3-4 Febbraio, “Festa di San Giuseppe da Leonessa”, con distribuzione delle fave benedette; Venerdì Santo, “Processione del Cristo Morto”, con fiaccolate delle antiche confraternite; 13 Maggio, “Rievocazione storica”, con lo sbarco sul Tevere della statua del patrono San Vittore e rappresentazione del martirio del santo; 14-20 Maggio, “Festività patronali dei SS. Vittore e Fulgenzio”; Giugno, “Processione del Corpus Domini” con infiorata per le vie del paese; Luglio, “Rassegna del teatro dialetto/e”, organizzato dalla Pro Loco; in Luglio, a Poggio, “Estate Poggiano”, con manifestazioni sportive e ricreative; Agosto a Poggio, “Festeggiamenti in onore del/a Madonna Assunta”; Agosto, “Agosto Otricolano” con musica, sport e spettacoli; novembre, “Concerto di Santa Cecilia”; Dicembre, “Esposizione dei Presepi”.

Fiere: 15 Maggio; 26 Ottobre; prima domenica di Dicembre; 26/1 O; 28/6; 1/3; 13/4; a Poggio, 23/7; 16/8.

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