Eremo Santa Maria Giacobbe

Pale di Foligno

II santuario di Santa Maria di Giacomo (S. Maria Jacobi), chiamata nel territorio di Foligno Santa Maria Giacobbe, è una piccola chiesa con annesso eremo costruita nella seconda metà del secolo XIII in una grotta a mezza costa del Monte di Pale, dove la tradizione vuole che la Santa abbia sostato in penitenza.

All’originario edificio, ricavato in parte da una cavità rocciosa, si sono aggiunti nel tempo altri vani per ospitare gli eremiti che avevano in custodia il santuario, ora affidato alle cure dei santesi. La chiesa è interamente affrescata e si segnalano, per la inconsueta iconografia, sia la figura del Cristo tondo, del tipo Santo Volto di Lucca, qui rappresentato, diversamente da tutte le altre immagini conosciute, con i piedi immersi in due calici di diversa foggia, sia la scena della Natività in un paesaggio aspro che ricorda il luogo, caratterizzato dalla presenza di una santa inginocchiata vestita di verde con grembiule bianco (Santa Maria Giacobbe ?) che sostiene il Bambino Gesù sopra un bacile a forma di calice. Un muro divisorio, costruito al principio del secolo XVI, separa il vano della chiesa dalla parte absidale, ricavata nella parete rocciosa e decorata con un’immagine a fresco di Santa Maria Giacobbe, raffigurata con un vaso di aromi in mano, per questo detta mirri/ora.

II santuario di Santa Maria di Giacomo (S. Maria Jacobi), chiamata nel territorio di Foligno Santa Maria Giacobbe, è una piccola chiesa con annesso eremo costruita nella seconda metà del secolo XIII in una grotta a mezza costa del Monte di Pale, dove la tradizione vuole che la Santa abbia sostato in penitenza.

All’originario edificio, ricavato in parte da una cavità rocciosa, si sono aggiunti nel tempo altri vani per ospitare gli eremiti che avevano in custodia il santuario, ora affidato alle cure dei santesi. La chiesa è interamente affrescata e si segnalano, per la inconsueta iconografia, sia la figura del Cristo tondo, del tipo Santo Volto di Lucca, qui rappresentato, diversamente da tutte le altre immagini conosciute, con i piedi immersi in due calici di diversa foggia, sia la scena della Natività in un paesaggio aspro che ricorda il luogo, caratterizzato dalla presenza di una santa inginocchiata vestita di verde con grembiule bianco (Santa Maria Giacobbe ?) che sostiene il Bambino Gesù sopra un bacile a forma di calice. Un muro divisorio, costruito al principio del secolo XVI, separa il vano della chiesa dalla parte absidale, ricavata nella parete rocciosa e decorata con un’immagine a fresco di Santa Maria Giacobbe, raffigurata con un vaso di aromi in mano, per questo detta mirri/ora.

II santuario di Santa Maria di Giacomo (S. Maria Jacobi), chiamata nel territorio di Foligno Santa Maria Giacobbe, è una piccola chiesa con annesso eremo costruita nella seconda metà del secolo XIII in una grotta a mezza costa del Monte di Pale, dove la tradizione vuole che la Santa abbia sostato in penitenza.

All’originario edificio, ricavato in parte da una cavità rocciosa, si sono aggiunti nel tempo altri vani per ospitare gli eremiti che avevano in custodia il santuario, ora affidato alle cure dei santesi. La chiesa è interamente affrescata e si segnalano, per la inconsueta iconografia, sia la figura del Cristo tondo, del tipo Santo Volto di Lucca, qui rappresentato, diversamente da tutte le altre immagini conosciute, con i piedi immersi in due calici di diversa foggia, sia la scena della Natività in un paesaggio aspro che ricorda il luogo, caratterizzato dalla presenza di una santa inginocchiata vestita di verde con grembiule bianco (Santa Maria Giacobbe ?) che sostiene il Bambino Gesù sopra un bacile a forma di calice. Un muro divisorio, costruito al principio del secolo XVI, separa il vano della chiesa dalla parte absidale, ricavata nella parete rocciosa e decorata con un’immagine a fresco di Santa Maria Giacobbe, raffigurata con un vaso di aromi in mano, per questo detta mirri/ora.

II santuario di Santa Maria di Giacomo (S. Maria Jacobi), chiamata nel territorio di Foligno Santa Maria Giacobbe, è una piccola chiesa con annesso eremo costruita nella seconda metà del secolo XIII in una grotta a mezza costa del Monte di Pale, dove la tradizione vuole che la Santa abbia sostato in penitenza.

All’originario edificio, ricavato in parte da una cavità rocciosa, si sono aggiunti nel tempo altri vani per ospitare gli eremiti che avevano in custodia il santuario, ora affidato alle cure dei santesi. La chiesa è interamente affrescata e si segnalano, per la inconsueta iconografia, sia la figura del Cristo tondo, del tipo Santo Volto di Lucca, qui rappresentato, diversamente da tutte le altre immagini conosciute, con i piedi immersi in due calici di diversa foggia, sia la scena della Natività in un paesaggio aspro che ricorda il luogo, caratterizzato dalla presenza di una santa inginocchiata vestita di verde con grembiule bianco (Santa Maria Giacobbe ?) che sostiene il Bambino Gesù sopra un bacile a forma di calice. Un muro divisorio, costruito al principio del secolo XVI, separa il vano della chiesa dalla parte absidale, ricavata nella parete rocciosa e decorata con un’immagine a fresco di Santa Maria Giacobbe, raffigurata con un vaso di aromi in mano, per questo detta mirri/ora.

II santuario di Santa Maria di Giacomo (S. Maria Jacobi), chiamata nel territorio di Foligno Santa Maria Giacobbe, è una piccola chiesa con annesso eremo costruita nella seconda metà del secolo XIII in una grotta a mezza costa del Monte di Pale, dove la tradizione vuole che la Santa abbia sostato in penitenza.

All’originario edificio, ricavato in parte da una cavità rocciosa, si sono aggiunti nel tempo altri vani per ospitare gli eremiti che avevano in custodia il santuario, ora affidato alle cure dei santesi. La chiesa è interamente affrescata e si segnalano, per la inconsueta iconografia, sia la figura del Cristo tondo, del tipo Santo Volto di Lucca, qui rappresentato, diversamente da tutte le altre immagini conosciute, con i piedi immersi in due calici di diversa foggia, sia la scena della Natività in un paesaggio aspro che ricorda il luogo, caratterizzato dalla presenza di una santa inginocchiata vestita di verde con grembiule bianco (Santa Maria Giacobbe ?) che sostiene il Bambino Gesù sopra un bacile a forma di calice. Un muro divisorio, costruito al principio del secolo XVI, separa il vano della chiesa dalla parte absidale, ricavata nella parete rocciosa e decorata con un’immagine a fresco di Santa Maria Giacobbe, raffigurata con un vaso di aromi in mano, per questo detta mirrifora.

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