AMELIA

Amelia è situata nella zona sud-ovest dell’Umbria, vicino al confine con il Lazio. Il territorio comunale è posto all’estremità sud della catena subappenninica dei monti Amerini. La città dà il nome al comprensorio dell’Amerino, nella Valle del Tevere.

I comuni del comprensorio Amerino:

Abitanti: 1l.292 (Amerini); superficie: kmq 132,55; altezza s.l.m.: 405m; distanza da Terni: Km 24; Pref. Tel. 0744; C.A.P. 05022; Str. Ferr. a 14 Km (FS Narni Scalo); Autostrada del Sole: uscita Orte poi proseguire per Terni.

Frazioni: Colicello, Foce, Fornole, Macchie, Montecampano, Porchiano, Sambucetole.

Amelia, maggior centro dell’Amerino, è di origine molto antica, secondo una tradizione la si vorrebbe fondata da Ameroe nel XII secolo a.c., e ritenuta una delle più antiche città umbre. Citata nella “Storia naturale di Plinio”, fu ricordata anche da Cicerone come Ameria (Municipio militare romano ascritto alla tribù Clustumina). Qui passava appunto la via detta Amerina, una delle nove vie militari dell’Etruria, che facevano capo alla via Flaminia. Ebbe inoltre un successivo sviluppo come porto fluviale (ubicato sul Tevere, presso Orte) e intensi furono i suoi contatti con Roma. Numerosi sono i reperti  che testimoniano l’insediamento romano in questa zona: terme, edifici, cisterne e la statua di Germanico, detto anche il Colosso di Amelia. Questo reperto, trovato casualmente nel 1963 nei pressi di Porta Romana, è una statua bronzea dell’epoca di Augusto che raffigura, a grandezza naturale, Germanico, figlio di Druso Maggiore.

Con il crollo della potenza romana, Amelia subì i saccheggi dai barbari fino ad essere quasi distrutta nel 548 dai Goti di Totila.

Più tardi passò sotto il dominio del duca di Spoleto, il longobardo Faroaldo I ed infine sotto il dominio bizantino, essendosi venuta a trovare nel corridoio bizantino che univa l’Esarcato di Ravenna con Roma.

Nel 726 papa Gregorio II l’assoggettò alla Chiesa e tra il 730-740 fu occupata da Liutprando, per ritornare nel 742 nuovamente sotto il dominio della Chiesa che vi esercitò il suo dominio fino agli inizi dell’anno Mille, quando divenne libero Comune

Nel 1240 Amelia, città guelfa, fu distrutta e saccheggiata dagli eserciti di Federico II e, nel 1307, si sottomise definitivamente alla Chiesa.

I secoli XIV e XV videro a causa delle carestie, delle scorrerie dei capitani di ventura e dei pagamenti di onerosi tributi alla Chiesa, declinare l’importanza politico-commerciale del territorio amerino e di Amelia, integrata a tutti gli effetti nello Stato Pontificio.

Amelia ha dato i natali a personaggi illustri quali: il giurista Marino di Bartolomeo Consacchi (131551377), il pittore Pier Matteo D’Amelia (ca 1450- ca 1506), Monsignor Alessandro Geraldini (145551525), primo vescovo del continente americano ( Santo Domingo), confessore della regina Isabella di Spagna e che convinse a concedere a Cristoforo Colombo le navi per la sua spedizione nel Nuovo Mondo; il pittore Giovanni F. Perini (sec. XVI), il filosofo Augusto Vera (1813-1885), il politico Tino Sinibaldi (1859-1940).

Le imponenti mura poligonali che cingono interamente l’abitato, sono la parte più antica che si estende per oltre settecento metri ai lati di Porta Romana (la porta d’ingresso più importante sui cui cardini è ancora visibile l’antico portale in legno XVI sec.) e costituite da grandi blocchi sovrapposti senza malta, databili VI-V secolo a.c., sicuramente costruiti per difendere l’acropoli.

La chiesa di Santa Lucia, ricostruita nel 1950, la chiesa del Crocifisso (XVII sec.), che custodisce tele del Seicento ed un organo del Settecento e la chiesa di Santa Monica, al cui interno si possono ammirare stupendi altari lignei del Seicento ed affreschi di una cappella preesistente.

La chiesa di San Girolamo di Posterola, tempietto a pianta ottagonale del Seicento.

La chiesa e il monastero di San Magno (XIII sec.), restaurato nel XVII sec., che conserva un pregevole organo di legno con doppia tastiera.

La chiesa di Sant’Agostino o di San Pancrazio, edificio trecentesco, presenta un portale impreziosito da piccole colonne e da una lunetta con affresco di scuola senese al cui interno è possibile  ammirare gli affreschi di Francesco Appiani e della scuola del Cavalier D’Arpino e la chiesa di Sant’Angelo del XVII

Il Teatro Sociale, costruito nel 1783, tutto in legno, con tre ordini di palchi, restaurato da Domenico Bruschi nel 1880 con l’inserimento di affreschi e stucchi. Il teatro ha due teloni molto belli, uno del 1783 e l’altro – di Bruschi del 1880, che raffigurano l’assedio subìto da Amelia da parte di Federico V.

Nel centro storico, posto in cima alla città, si trovano : il Duomo, la chiesa di San Francesco e la Torre Civica. Il Duomo, eretto in età romanica e ricostruito nel XVII sec. dopo che un incendio aveva distrutto il precedente edificio, è  dedicato a Santa Firmina, patrona di Amelia. Conserva al suo interno: una colonnetta romana sulla quale, secondo la tradizione, si dice sia stata legata la Santa, due preziosi stendardi strappati ai Turchi nella battaglia di Lepanto (1571.), alcuni dipinti del Pomarancio, un Crocifisso Ligneo del ‘500 ed alcune tavole di Francesco Perini di Amelia (1538) di cui una attribuita ad Antoniazzo-Romano. Accanto al Duomo si può ammirare, la Torre Civica, il dodecagonale campanile romanico del 1050. La chiesa di San Francesco si presenta con una graziosa facciata romanico-gotica, caratterizzata da un bel rosone e da un pregevole portale. L’edificio ha origini quattrocentesche e l’interno, rifatto nel 1767, custodisce i sepolcri della famiglia Geraldini tra i quali notevole è quello di Matteo ed Elisabetta, opera di Agostino di Duccio e affreschi del XVI secolo.

Numerosi ed imponenti sono i palazzi delle antiche famiglie amerine: Palazzo Farrattini, costruito nel XVI secolo da Antonio da Sangallo il Giovane; Palazzo Petrignani del ‘500, con affreschi della scuola degli Zuccari; Palazzo la Tribuna del XIII sec., così chiamato per la bella loggia del Banditore da dove venivano proclamati gli editti comunali; Palazzo Nacci del ‘400, con un bel portale ed un cortile con loggetta; Palazzo Comunale, dove nell’atrio sono resti di monumenti romani e medioevali e all’interno dipinti di Livio Agresti (1557).

Sotto la piazza, dove sorge la sede municipale, vi è una grande cisterna di epoca romana, composta da dodici ambienti intercomunicanti che è possibile visitare.

Il territorio di Amelia, con sette frazioni, presenta interessanti itinerari. Scendendo per via Cinque Fonti, troviamo la chiesa di S. Secondo o della Morte (così detta per la Confraternita che vi aveva sede) e la chiesa di S. Maria delle Cinque Fonti, edificata intorno all’edicola sacra dove predicò S. Francesco nel 1213, al cui interno sono visibili riquadri con affreschi votivi del XV e XVI secolo. Andando verso via Narni, si può arrivare al Convento di S. Giovanni con due chiostri e un bosco di lecci (oggi privato) e poi alle “Colonne”, ingresso monumentale alla Villa Carità Morelli, fatto in mattoni, costruita su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane.

Verso via Orvieto, si arriva al Ponte sul Rio Grande, attraversato il quale, a poche decine di metri in direzione Macchie, si raggiunge Ponte Alvario, località curata ed attrezzata per la pesca in riva al Rio Grande.

Tornando indietro, risalendo in via Nocicchia, si può costeggiare la base della collina sul lato nord con vista sulla diga “La Para” del XIII sec.; proseguendo per la strada Amerina-Giove, oltrepassata la località Montenero con la bella Palazzetta di Agapito Geraldini, si arriva al Convento della SS. Annunziata, una delle più antiche fondazioni dei frati Minori dove, oltre al parco di lecci, si può visitare un interessante planetario ed il Presepe artistico permanente, con interessanti diorami di scene della vita di Cristo.

Collicello, l’antico castello del Comune di Amelia, arroccato su un colle circondato da boschi, ha ben conservato l’aspetto medioevale con la cerchia delle mura e le otto torri di cui una che guarda il Castello di Canale dei Chiaravalle di Todi. Interessanti, in loc. Galisciano, sono i ruderi di un Convento, prima Benedettino e poi Francescano, dove sostò S. Francesco. Uscendo dalla porta nord, si può visitare l’interessante chiesa di S. Maria delle Grazie con affreschi del XV secolo.

Foce, per la posizione preminente ebbe nel Medioevo particolare importanza anche come castello di confine; si conservano resti di cinta muraria. Notevoli sono il Santuario della Madona delle Grazie con l’annesso Convento (XIV sec.) e la chiesa di S. Gregorio, di impianto romanico.

Fornole, il cui nome ha origini dalla tradizione dei forni per la cottura delle terrecotte, presenta tracce, porta e torri dell’antico castello che fu conteso tra Amelia e Narni. Un’escursione al Parco S. Silvestro permette, oltre la visita alla chiesa, dedicata al Santo Protettore del luogo, che secondo la leggenda liberò il paese dai malefici di un drago, di trascorrere alcune ore fra i lecci del parco attrezzato con tavoli, caminetti, pista da ballo e per il gioco del “ruzzolone”.

Macchie, caratteristico castello in territorio montano dove ancora sono vive le tradizioni dei cacciatori e dei boscaioli; del castello restano solo alcuni tratti di mura e una torre. La leggenda vuole che Federico Barbarossa si fermasse in queste gole, arrestando qui il suo cammino verso Roma, colpita dalla peste.

Montecampano, affacciato sulla valle del Basso Nera, ha subito varie trasformazioni e dell’antico castello rimangono solo una porta e un torrione; per lunghi anni fu residenza della nobile famiglia Cansacchi di Amelia.

Porchiano, in posizione panoramica, ha conservato la tipologia originaria dell’insediamento medioevale, con una evidente cinta muraria, torri di difesa e porta d’ingresso al castello. Nella chiesa di S. Simeone, d’impianto romanico, è custodita una pietra con tracce del sangue del miracolo di Bolsena. Nel Parco Mattia, che offre un piacevole riposo fra i lecci con attrezzature per soste, si può ammirare la chiesa romanica di S. Cristina con l’immagine della Santa dipinta nell’abside. Inoltre, immersa nella lecceta, è possibile visitare la chiesa romanica della SS. Trinità, con affreschi votivi del XIV.e XV secolo.

Sambucetole è un antico castello dove nel XVII secolo si insediò una comunità greca; nei pressi i resti delle torri del Castello di Lacuscello testimoniano l’avamposto dei Chiaravalle di Todi.

Museo Archeologico Comunale, piazza A. Vera Tel. 0744-978226; Pinacoteca comunale, piazza A. Vera Tel. 0744-978226; Palazzo Petrignani, Cisterne Romane, Archivio Capitolare, Archivio Storico Comunale, Biblioteca Comunale e Capitolare, per informazioni e orari telefonare al Comune di Amelia Tel. 0744-976220-976219

Teatri: Teatro sociale, via del Teatro Tel. 0744-97831 5-982194.

L’economia locale è caratterizzata da una distribuzione abbastanza omogenea ripartita tra industria alimentare e meccanica, artigianato, agricoltura e turismo. Per quanto riguarda la gastronomia Amelia va fiera per la produzione di prugne e di fichi.

Religiose: 24 Novembre, “Festa del patrono Santa Firmina”;

Tradizionali: “Rievocozone degli Statuti Amerini (Agosto e 24 Novembre). Questa rievocazione ripropone aspetti della vita civile del 1346 con una rappresentazione molto spettacolare che ogni anno richiama numerosissimi turisti. La manifestazione si ricollega alle disposizioni contenute negli Statuti e viene rappresentata da numerosi figuranti che sfilano in costumi medioevali, da gare di tiro con la balestra, corse fra cavalieri. Nel pomeriggio del 24 Novembre invece, vigilia di Santa Firmina, ha luogo la “Rievocazione dell’offerta dei ceri” secondo il rituale degli antichi Statuti. Nella piazza del Comune si raccolgono i sindaci dell’antico circondario di Amelia ed i rappresentanti delle diverse contrade. Dopo la lettura del bando, ha luogo la pesatura dei ceri e successivamente il corteo si reca al Duomo per l’offerta: i ceri arderanno davanti all’immagine di Santa Firmina fino a consumazione. Si ripetono così antichi rituali che non sono solo folclore o spettacolo, ma esigenza atavica di un popolo che, negli antichi riti, conserva la propria dignità, il proprio modo di essere.

Culturali: Maggio, “Maggio Organistico”; Maggio, “Inedito per Moria”, festival della canzone d’autore; ultima domenica di Maggio, “Mostra mercato dell’informatica, elettronica e Radioamatori”; Agosto, manifestazioni musicali, teatrali e culturali ad Amelia; 26 Dicembre: ‘Concerto di Natale”;  terza domenica di ogni mese, “Mercatino dello scambio e del collezionismo”.

Fiere: 8 Gennaio; 20 Marzo; 24 Maggio; 8 Agosto; 25 Novembre.

Giorno di mercato: lunedì

Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica del Comprensorio Amerino
(Comuni di Amelia, Alviano, Attigliano, Avigliano Umbro, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Penna in Teverina)
Piazza Augusto Vera 10 – 05022 Amelia
Tel. 0744981453
info@iat.amelia.tr.it
Orario apertura Invernale: Lun: 14:30-17:30, Mar-Ven: 9:00-13:00 / 14:00-18:30, Sab: 10:30-13:00 / 14:30-18:00, Dom: 10:00-13:00.
Orario apertura estivo: Lun: 15:00-18:00, Mar-Ven: 9:30-13:30 / 15:00-19:00, Sab: 11:00-13:30 / 15:00-18:30, Dom: 10:30-13:30